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Manovra in parlamento: sgravi per assumere laureati e incentivi al Sud. Bruxelles chiede spiegazioni sul debito

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Arriva alla Camera l’ultima bozza dell’esecutivo in vista della legge di Bilancio. Adesso spetta al parlamento apporre le correzioni. La Ue intanto chiede di giustificare situazione debito/Pil

Arriva oggi in Parlamento, alla Camera, la bozza della prima manovra del governo Conte. E’ la manovra delle mille polemiche tra M5S, Lega e Unione Europea. E’ anche la manovra che dà il là a tutta una serie di provvedimenti marchi di fabbrica dei partiti di Di Maio e Salvini. Sopra ogni altra cosa, naturalmente, il reddito e la pensione di cittadinanza, la flat tax per le imprese, la quota 100 per le pensioni.
 

Bruxelles chiede ancora spiegazioni

La Commissione Europea, intanto, ha inviato al ministero dell’Economia e delle Finanze una lettera in cui chiede di fornire una relazione sui cosiddetti ‘fattori rilevanti’ che possano giustificare un andamento del rapporto debito/Pil con una riduzione meno marcata di quella richiesta. Una lettera – precisa il ministero – pervenuta in via XX settembre anche negli scorsi anni. La risposta del Mef arriverà entro il prossimo 13 novembre.

 

Reddito cittadinanza e pensioni con successivi Ddl

Nella bozza al vaglio della Camera, 115 articoli in totale rispetto ai 73 della versione precedente, viene confermata la creazione di due fondi in cui confluiranno le risorse per la quota 100 della riforma pensionistica e per il reddito di cittadinanza. I due provvedimenti saranno attuati tramite norme successive. In particolare, al ministero del Lavoro viene istituito il ‘Fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani’. Le risorse sono di 9 miliardi per il reddito e, per le pensioni, di 6,7 miliardi per il 2019 che diventano 7 dal 2020.

 

I passi per un lavoro diverso: dai centri per l’impiego ai controlli dell’Ispettorato

Il reddito di cittadinanza, per funzionare, deve accompagnarsi a una maggiore efficienza dei centri per l’impiego. Saranno infatti questi ultimi a dover garantire ai disoccupati l’offerta di lavoro. Il potenziamento dei centri passerà per lo stanziamento di 1 miliardo del 2019 e un altro nel 2020. Nel 2019, inoltre, 10 milioni andranno all’Anpal.

Il governo, poi, cerca di amplificare la portata della lotta al lavoro nero e della promozione della sicurezza sui luoghi di lavoro. Dopo la nomina del generale dei carabinieri Leonardo Alestra a capo dell’Ispettorato del lavoro per dare una scossa all’ambiente, verranno stanziati oltre 70 milioni in un triennio per assumere nuovo personale proprio all’Inl.
 

Affitti immobili commerciali, cosa cambia?

Nella bozza della manovra arrivata in parlamento è prevista una limitazione all’utilizzo della cedolare secca sugli affitti degli immobili commerciali. Una nuova tassazione al 21% che, se confermata in aula, sarà applicata agli immobili in C1 al catasto con “superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze”. La cedolare non si potrà applicare se al 15 ottobre 2018 risulteranno contratti non scaduti, ma interrotti in anticipo rispetto alla loro scadenza naturale.

 

Fuga di cervelli ‘ammortizzabile’ nel 2019

Nella bozza di manovra al vaglio del parlamento è previsto un bonus occupazione per i giovani che abbiano nel curriculum una carriera universitaria eccellente, laureati under 30 o dottori di ricerca under 34. In sostanza, per il datore di lavoro che li assume, è previsto l’esonero dei contributi fatti salvi i premi e contributi Inail. L’incentivo sarebbe valido per un anno e con un tetto di 8mila euro e solo per le assunzioni a tempo indeterminato avvenute nel 2019.

 

Gli incentivi per l’occupazione e per le nuove imprese del Meridione

La bozza della manovra prevede che la misura ‘Resto al Sud’, a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno, sia estesa fino di dieci anni. Per poterne beneficiare, dunque, l’età anagrafica massima passa da 35 a 45 anni. Le regioni interessate alla costituzione ‘agevolata’ delle nuove imprese, così come previsto dall’apposito Dl del 20 giugno 2017, sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. I settori, invece, sono l’artigianato, l’industria e la fornitura di servizi. Sono invece escluse dal finanziamento le attività del commercio, fatta salva la vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa. ‘Riabilitato’ nella bozza anche il finanziamento per le attività dei liberi professionisti, prima escluse.

Per incentivare l’occupazione nelle medesime regioni, invece, previsto un miliardo per il prossimo biennio in termini di decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato di persone che non abbiano compiuto i 35 anni di età, ovvero di persone di almeno 35 anni di età senza impiego regolare da almeno sei mesi.
 

Decreto fiscale: ‘pace’ con aliquota al 20% e tetto di 100mila euro

Il decreto fiscale in discussione prevede un’aliquota al 20% per chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Sarà possibile sanare i contenziosi con l’Agenzia delle entrate pagando, senza sanzioni né interessi, il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado). Allo stesso tempo, con la rottamazione ter delle cartelle, saranno cancellati sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 20 rate in 5 anni. Presente lo stralcio delle cartelle sotto i 1000 euro accumulate dal 2000 al 2010.

 

Flat tax per autonomi

La misura, sostanzialmente, parte con l’estensione del forfait già esistente e che prevede un’aliquota al 15% per i professionisti che hanno ricavi fino a 30mila euro e le altre categorie fino a 50mila euro. L’idea è quella di estendere la platea ad autonomi, Snc, Sas e Srl con ricavi fino a 65mila euro, ovverosia il limite previsto da Bruxelles.Ma la cifra potrebbe salire a 100mila euro se si sceglie di pagare un’addizionale del 5%. Le startup e le attività degli under 35 dovrebbero beneficiare di un’aliquota al 5%. Il costo previsto è di circa 600 milioni il primo anno e di 1,7 miliardi a regime.

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