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Il nuovo parlamento? Pochi under 40 e meno donne, 1/3 del totale

Il M5S il partito con più under 40, la Lega quello con meno over 60. Torna in parlamento al Senato anche Marcello Pera per Fratelli d’Italia: sarà il riferimento per le riforme istituzionali tra cui l’eventuale Presidenzialismo

Il 13 ottobre si riunirà per la prima volta il nuovo parlamento. Sia al Senato sia alla Camera saranno eletti i rispettivi presidenti. È il primo step della nuova legislatura, con il Capo dello Stato Sergio Mattarella che potrebbe poi avviare le consultazioni già nel fine settimana del 15-16 ottobre. La composizione del nuovo parlamento offre degli spunti oggettivi interessanti di riflessione, analizzati da Conflavoro PMI.

Il nuovo parlamento suddiviso per genere

A dispetto degli interventi legislativi per incrementare la presenza femminile all’interno delle istituzioni rappresentative, non può dirsi raggiunta un’equa rappresentanza di genere nemmeno nella XIX legislatura. Anzi, dopo la crescita numerica di deputate e senatrici registrata nelle passate Politiche, adesso vi sarà un calo della presenza femminile. Nella 2018 era al 35%, mentre nel 2013 al 30,11% dopo il boom ‘ricercato’ dai partiti che aveva portato all’incremento rispetto alle elezioni del 2008 (XVI legislatura), dove le parlamentari occupavano il 19,63% dei seggi.

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I dati delle singole forze politiche non si discostano dal dato totale, che vede le donne rappresentare solo 1/3 degli eletti. Nel dettaglio, il computo totale di Camera e Senato vede il 33% di donne e il 67% di uomini. Fa eccezione il Movimento 5 Stelle, i cui eletti per il 41,7% sono donne, mentre Fratelli d’Italia – partito che esprimerà la prima donna presidente del Consiglio in Italia, Giorgia Meloni – ha una componente femminile si ferma al 30,3%.

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Pochi under 40 e parlamento rinnovato a metà

Il nuovo parlamento si suddivide quasi a metà per ‘vecchie conoscenze’ e nuovi ingressi. L’Alleanza Verdi – Sinistra Italiana porta in Parlamento il maggior numero percentuale di nuovi eletti (75%), seguita da Fratelli d’Italia (64,4%). Il numero più basso di nuovi eletti è di Azione/Italia Viva (31,5%).

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Inoltre, se molti volti noti, presenti in numerosi casi nelle aule di Camera e Senato anche per 30 anni, non hanno riottenuto il consenso degli elettori – e ancora prima, forse, dei rispettivi partiti che non li hanno candidati in collegi ‘amici’ – molti altri volti si affacciano per la prima volta, o ritornano dopo anni, a Montecitorio e a Palazzo Madama.

Il caso più emblematico è forse quello di Marcello Pera, che dopo quasi dieci anni ritorna al Senato, di cui era stato già presidente, individuato da Fratelli d’Italia come riferimento per le riforme istituzionali, compresa l’eventuale elezione diretta del Capo dello Stato.

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Per quanto riguarda le classi d’età, il nuovo parlamento dà ampio spazio alla fascia intermedia compresa tra i 40 e i 60 anni, con il 70% di eletti. Il restante 30% è suddiviso tra over 60 (per 2/3 ) e under 40 (per 1/3 ).

Il Movimento 5 Stelle è il partito con la più alta percentuale di under 40 (22%), mentre il peggiore è Azione/Italia Viva col 5,2%. Forza Italia risulta il partito col più alto numero di eletti over 60 (44,8%), mentre la Lega ha invece la percentuale più bassa (5%). 

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