Politica La settimana politica: dal boom di Afd in Germania ai 3 anni di guerra in UcrainaL’analisi di Conflavoro sugli avvenimenti principali: dalle elezioni in Germania, all’intervento di Meloni al CPAC, fino ai nuovi aiuti dell’Ue all’Ucraina lunedì 24 Febbraio 2025lunedì 24 Febbraio 2025 È record di affluenza in Germania dal 1990. L’84% dei 60 milioni aventi diritto ha fatto registrare il dato più alto dall’unificazione tedesca. La Cdu/Csu vince superando il 28%, mentre crolla la Spd di Scholz, che con il suo partito fermo al 16,5% ha già dichiarato che farà un passo di lato nella nuova legislatura. Le possibili alleanze in Germania per escludere Afd In Germania crescono notevolmente le forze estremiste, con l’ultradestra della Afd che vola oltre il 20%, diventando il secondo partito, e l’estrema sinistra Die Linke che praticamente raddoppia i consensi dall’ultima tornata elettorale, ottenendo l’8,8%. Merz avrà bisogno di una coalizione per governare. Se come ha già anticipato confermerà di escludere ogni possibilità di alleanza con Afd, la coalizione con Spd e Verdi rimane al momento l’ipotesi più percorribile per dare un governo alla Germania. Intanto, dopo la conversazione telefonica con il premier israeliano Netanyahu, ha annunciato che lo inviterà in visita in territorio tedesco, ignorando il mandato di arresto della Corte penale internazionale per crimini di guerra. Il ruolo che Merz intenderà dare alla Germania all’interno dell’UE sarà determinante per lo stato dell’Unione, oltre che per la gestione dei principali dossier che interessano il vecchio continente, a partire dalla guerra in Ucraina, su cui il dibattito è stato incandescente per tutta la settimana. Nel giorno dell’anniversario dell’invasione da parte della Russia, i leader europei sono presenti a Kiev insieme a Von Der Leyen e Costa per manifestare la propria vicinanza al popolo guidato da Zelensky, che ha reso omaggio ai suoi concittadini celebrando tre anni di resistenza ed invocando una pace vera entro la fine del 2025. I tre anni di guerra in Ucraina Non è stata soltanto la settimana della Germania. Trump ha infatti attaccato duramente il presidente ucraino, definendo come “non necessaria” la sua presenza ai negoziati di pace e appellandolo come “dittatore mai eletto e comico mediocre”. Una condotta, questa, che ha diviso anche i due azionisti italiani della maggioranza di Governo, con Salvini strenuo sostenitore dell’impegno del presidente Usa e Tajani che ha rifiutato di accettare le parole pronunciate, invitando ad abbassare i toni e a continuare a lavorare per la pace. Zelensky intanto ha dichiarato di essere pronto a dimettersi immediatamente in cambio dell’ingresso di Kiev nella Nato. Von Der Leyen ha annunciato una nuova rata da 3,5 miliardi a sostegno dell’Ucraina, mentre il Consiglio degli Esteri dell’UE ha appena adottato il sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. L’intervento di Meloni alla CPAC Solidarietà indiscussa all’Ucraina è poi arrivata da Giorgia Meloni – che fino a quel momento aveva taciuto dopo le provocazioni di Trump – nel proprio intervento in video collegamento alla CPAC, convention dei conservatori di Washington, dove ha fatto riferimento a “un popolo orgoglioso, che combatte per la libertà, contro un aggressore brutale. Bisogna andare avanti per costruire una pace duratura con il contributo di tutti e con leadership forti”. Nel corso del proprio intervento Meloni ha scelto di non prendere eccessivamente le distanze dalla condotta di Trump dei giorni precedenti, atteggiamento da ricondursi alla ormai nota volontà di avvicinare Europa e Stati Uniti perlomeno sui fronti più caldi: “I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi, ma io lo conosco, è forte e efficace, scommetto che dimostreremo che si sbagliano”. A questo va ad aggiungersi la soddisfazione per lo stato di salute e la credibilità ritrovata dell’Italia sotto la guida del proprio Governo, oltre alla celebrazione della forte presenza dei conservatori nell’epoca contemporanea, per Meloni una garanzia diffusa di sicurezza e libertà. Delmastro confermato come sottosegretario Simile risolutezza è stata utilizzata in settimana dalla Premier in merito alla vicenda riguardante il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, condannato in primo grado a otto mesi di carcere – con pena sospesa ma con interdizione dai pubblici uffici per un anno – per aver diffuso notizie sotto segreto d’ufficio nell’ambito del caso Cospito. Alla Presidente Meloni, sconcertata insieme al Ministro Carlo Nordio dalla decisione del Tribunale di Roma, fa eco compatta la maggioranza, che strumentalizza la pronuncia come un attacco contro la riforma della separazione delle carriere, mentre Delmastro per il momento non intende rinunciare al proprio ruolo istituzionale. Sono state invece durissime le opposizioni, così come l’Associazione Nazionale magistrati, rammaricata nel constatare che “ancora una volta il potere esecutivo attacca un giudice per delegittimare una sentenza”. 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