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La Camera dei deputati approva il decreto fiscale: l’equo compenso è legge

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Montecitorio conferma l’ok del Senato anche su Spesometro e fondo di garanzia alle PMI

Nonostante l’altolà dell’Antitrust che lo considera una violazione dei principi concorrenziali, oggi la Camera dei deputati ha votato a favore dell’equo compenso per tutti i professionisti e gli autonomi, che diventa quindi legge. La norma è contenuta nel dl fiscale 148/2017, collegato alla legge di Bilancio 2018 e già approvato negli scorsi giorni a palazzo Madama. Entrambe i passaggi in aula sono stati blindati dal Governo con la richiesta del voto di fiducia.

Equo compenso, vince la rete dei professionisti – Si tratta di una vittoria conquistata da tutte le categorie professionali che, da sempre, si battono per vedersi riconosciuto il giusto compenso dai committenti, non ultima la Pubblica Amministrazione. L’azione unitaria dei professionisti, compresi quelli senza Ordini di riferimento, ha senza dubbio dato la spinta decisiva affinché la politica decidesse di legiferare in merito. Addio, dunque e salvo futuri ripensamenti, alle prestazioni professionali retribuite con prezzi simbolici. Addio ai tristemente famosi contratti a un euro.

Spesometro, nessuna sanzione per i dati errati – Non essendo state apportate modifiche al dl fiscale, la Camera ha dato l’ok anche alle norme relative allo Spesometro. Lo strumento telematico per l’invio delle fatture ha esasperato per mesi professionisti, aziende e contribuenti in generale a causa di varie problematiche tecniche. Fino a settembre, quando il blackout del sistema Spesometro è stato totale. Oggi il voto alla Camera ha stabilito la facoltà di inviare la comunicazione con cadenza semestrale. Soprattutto, ha confermato che non ci saranno sanzioni per i contribuenti in relazione all’errata trasmissione dei dati del primo semestre 2017. A patto, però, che quelli esatti siano inviati all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio 2018.

Fondo di garanzia per le PMI – Alle imprese con difficoltà ad accedere ai finanziamenti bancari, poiché non in grado di fornire garanzie sufficienti, sarà messo a disposizione mezzo miliardo di euro. Si tratta della dotazione del Fondo di garanzia, incrementata di 300 milioni di euro per il 2017 e di 200 milioni di euro per il 2018. Il rifinanziamento è stato deciso in vista della riforma, l’anno prossimo, del sistema di valutazione economico-finanziaria per accedere agli stanziamenti. Previsti, infatti, nuovi requisiti per l’accesso, i quali porteranno sicuramente a un allargamento significativi dei potenziali beneficiari

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