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Class action artigiani, il Tar dà ragione a Conflavoro: no a vincoli di adesione a FSBA

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Vittoria-bis nel ricorso a tutela degli artigiani: FSBA ed EBNA devono consentire ai ricorrenti la presentazione della domanda d’integrazione salariale

Il Tar del Lazio, ancora una volta, accoglie le ragioni degli artigiani. E ordina al Fondo di solidarietà dell’artigianato FSBA di consentire la presentazione della domanda di concessione dell’assegno ordinario di integrazione salariale senza la preventiva iscrizione al Fondo e senza l’assunzione di alcun vincolo contributivo. 

L’arbitraria richiesta di adesione, che comportava l’assunzione di un obbligo contributivo non solo per il futuro, ma anche per il pregresso (pari a 36 mensilità), era di fatto un impedimento al sussidio statale. Tantissimi datori di lavoro, al fine di ottenere il sussidio per i propri lavoratori, dopo il 17 marzo scorso si erano infatti visti costretti ad aderire a FSBA. Con la class action, finalmente la verità è di nuovo venuta a galla con forza e giustizia è stata fatta.

A ribadire l’orientamento già espresso in passato dopo il ricorso di un artigiano di Modica, è stato il presidente del Tar del Lazio – Roma, sez. III quater Riccardo Savoia, il quale ha accolto la maxi istanza istanza presentata da decine di aziende artigiane assistite dallo studio legale Leone Fell & C.

 

I commenti di Conflavoro PMI e dello Studio Leone Fell

La class action vittoriosa è stata supportata da Conflavoro PMI e istruita dallo Studio Legale Leone-Fell. “Eravamo certi che sarebbe finita così. Le pretese di FSBA in merito all’integrazione salariale – spiega il presidente dell’associazione Roberto Capobianco – erano già state implicitamente bollate come illegittime anche dalla stessa Ipns nella circolare 47/2020. Resta l’amarezza per l’incredibile decisione del Fondo, il silenzio delle sigle sindacali, l’assenza di un chiarimento in tal senso da parte del ministero del Lavoro. Ma oggi possiamo solo essere felici per la grande azione che abbiamo intrapreso e vinto insieme a tanti artigiani, commercialisti e consulenti del lavoro. E non finisce di certo qui. Chi vuole, può chiedere informazioni all’indirizzo email classaction@conflavoro.it”.

“Abbiamo lavorato al fianco di tante aziende e dei loro consulenti del lavoro – spiegano gli avvocati Francesco Leone, Simona Fell e Nicolò Vella, dello studio legale Leone-Fell – perché convinti che, in un momento di crisi come questo, non fosse corretto approfittare della situazione per imporre l’assunzione di vincoli contributivi. Abbiamo tutelato i diritti di tantissimi lavoratori e datori di lavoro che adesso potranno beneficiare della Cassa integrazione, senza previa iscrizione al Fondo che, lo ricordiamo, non è obbligatorio”.

“Sono tantissimi gli imprenditori che si sono rivolti a noi per ottenere la dovuta tutela. Dopo le vittorie al Tar, abbiamo attivato un’azione legale presso il giudice del lavoro rivolta a tutti coloro che si sono iscritti a FSBA dopo il 17 marzo al solo fine di richiedere la cassa integrazione. Questi artigiani hanno diritto di non rimanere vincolati alle richieste del Fondo e ad ottenere la restituzione di quanto eventualmente versato”.

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