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Conflavoro Pmi: “Nel DPCM dare 5 giorni ad aziende per pratiche improrogabili”

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Conflavoro Pmi chiede al governo di prevedere nel DPCM tempo strettamente necessario per richiedere ammortizzatori sociali e ultimare pratiche onde evitare indempienze contrattuali

In vista del nuovo decreto che dà un ulteriore giro di vite alle attività imprenditoriali e professionali di tutta Italia, Conflavoro Pmi ha scritto al governo chiedendo delucidazioni e maggiore tempo per quelle aziende e studi che, visto il poco preavviso, devono ultimare iter amministrativi o inerenti a spedizioni, o comunque procedure legate alla richiesta di ammortizzatori sociali.

“Abbiamo inviato urgentemente una Pec alla presidenza del Consiglio, al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli”, spiega Conflavoro Pmi. “Siamo infatti inondati, fin da stanotte, da richieste di chi, dovendo restare chiuso da domani lunedì 23 marzo, o anche già da oggi in Piemonte e Lombardia, si ritrova tuttora senza indicazioni in merito. Questi imprenditori, i loro collaboratori, possono comunque accedere in azienda per terminare quanto strettamente necessario onde evitare di incorrere in forme di inadempimento contrattuale o comunque in comportamenti illeciti o amministrativamente perseguibili?”

“Questo – conclude Conflavoro Pmi – non è affatto chiaro e ci auguriamo che nel decreto di oggi sia specificato. Se così non fosse, chiediamo subito al governo di prevedere la facoltà di accesso alle aziende, per ultimare quanto necessario, almeno fino a venerdì 27 aprile“.

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