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Consultazioni, serve secondo round. Maggioranza un miraggio, ecco le ipotesi

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Imprese, famiglie, sicurezza, disoccupazione, burocrazia: al Paese serve un nuovo governo subito, ma non sono escluse nuove elezioni

 

Partiti chiedono nuovo incontro a Mattarella

Niente da fare. Come era prevedibile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha riscontrato la creazione di una maggioranza in parlamento. ll primo giro di consultazioni coi presidenti di Senato e Camera e, soprattutto, coi capigruppo dei vari partiti, ha soltanto confermato la situazione di stallo.

“Farò trascorrere qualche giorno di riflessione – ha affermato Mattarella – anche sulla base della esigenza di maggior tempo che mi è stata prospettata durante i colloqui da molte parti politiche. Sarà utile a me per analizzare e riflettere su ogni aspetto delle considerazioni che i vari partiti mi hanno prospettato. Sarà utile anche a loro per valutare, responsabilmente, la situazione, le convergenze programmatiche e le possibili soluzioni per dar vita a un governo”. 
 

Nuove consultazioni a breve

Settimana prossima, pertanto, probabilmente a partire da mercoledì 11 aprile, al Quirinale si terrà un secondo round di consultazioni. Stessi protagonisti, ma il presidente Mattarella spera che alcuni giorni in più possano permettere ai vari leader politici di raggiungere un accordo.

 

Fratelli d’Italia si prepara al voto? 

Se qualcuno riuscirà a formare un governo, questo sarà, comunque, sospeso a un filo fin dalla partenza. Potrebbe formarsi un esecutivo, peraltro, per modificare la legge elettorale vigente e tornare al voto entro pochi mesi. Fratelli d’Italia ha già depositato la prima proposta alla Camera, chiedendo un premio di maggioranza del 51% a chiunque – partito o coalizione – si aggiudichi il 37-40% dei voti.

Paradossalmente, dopo le elezioni del 4 marzo, a oggi non esiste un ago della bilancia in parlamento. Va da sé, comunque, che, almeno sulla carta, sia impossibile escludere dal nuovo esecutivo il Movimento 5 Stelle e la coalizione del centrodestra, o quantomeno la Lega capofila. 
 

M5S non vuole Berlusconi

Ma al momento i due attori principali non hanno intenzione, stando a quanto dichiarato pubblicamente, di avanzare a Mattarella un’alleanza. Luigi Di Maio vuole un ‘contratto sul modello tedesco’, ovvero un accordo su punti programmatici, individuando come interlocutori Lega oppure PD. Non tutto il centrodestra, però, vista la presenza di Berlusconi che, negli ultimi giorni di campagna elettorale – ricordano dal M5S – continuava ad attaccare Di Maio. E che anche nel post-consultazioni, pur non citandolo, ha lanciato frecciate al M5S.

 

Lega vuole centrodestra unito, ma lancia messaggi a Berlusconi 

D’altro canto, la Lega si è resa ufficialmente disponibile a formare un governo con il Movimento 5 Stelle con capofila, però, tutto lo schieramento di centrodestra, nessuno escluso. Anche se, a consultazioni finite, il vice di Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti – che, secondo rumors, potrebbe essere incaricato di formare il governo, così da non ‘bruciare’ il nome di Salvini e creare, piuttosto, armonia con i possibili alleati – ha rilasciato una dichiarazione sibillina.

“Berlusconi ha messo un punto fermo rispetto al fatto che il M5S non deve andare al governo. Hanno preso il 32% – ha ricordato Giorgetti – è difficile tenerli fuori in una fase come questa. Secondo me tatticamente Berlusconi ha sbagliato, ha alzato la palla a Di Maio che l’ha semplicemente schiacciata. Di Maio ha avuto gioco facile oggi pomeriggio, ed è finito il cinema”. 
 

No del PD, mistero Renzi

Il PD, invece, continua a negare la possibilità di appoggiare i vincitori delle elezioni, rimandando quindi al mittente la sorta di invito del Movimento 5 Stelle a formare un contratto di governo sul modello tedesco. Fin dal 4 marzo, Matteo Renzi – e oggi Maurizio Martina reggente del partito – hanno sempre precisato che il PD starà all’opposizione. Matteo Renzi, però, dimessosi dalla segreteria del PD, secondo voci insistenti potrebbe formare un proprio gruppo coi suoi fedelissimi.

 

I prossimi, insomma, saranno giorni di fuoco per tutti i partiti. E l’Italia, intanto, dalle imprese alle famiglie, dalla mancanza di sicurezza alla pressione fiscale, continua ad annaspare e ha un bisogno disperato di un governo stabile che possa agire nel miglioramento di queste situazioni e di molte altre.

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