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Crollo verticale del lavoro autonomo: spazzati via 850 mila indipendenti

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Nell’ultimo quarto di secolo diminuite le ore di lavoro per circa 2 miliardi. Con la crisi il ko è diventato letale

Bentornati negli anni ‘90, quando in Italia il numero dei lavoratori autonomi era lo stesso di oggi. Anzi maggiore. Nelle ultime due decadi, infatti, circa 844 mila persone hanno alzato bandiera bianca travolte da tasse, burocrazia, pagamenti ritardati o mancati specie da parte della pubblica amministrazione.

Certo, nuove forme di lavoro, oppure il passaggio da indipendenti a dipendenti, così come i pensionamenti ed altri eventi fisiologici hanno contribuito a questa cifra. La sensazione, però, è che le cause principali siano da ritrovarsi in inefficienze non dovute direttamente ai lavoratori autonomi.

Il dato allarmante è fotografato ne ‘Il mercato del lavoro, verso una lettura integrata’, report pubblicato oggi (11 dicembre) a cura di Inail, Inps, Istat, Anpal e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il rapporto è il primo nel suo genere per quanto riguarda l’incrocio dei dati statistici provenienti dai maggiori enti istituzionali italiani legati al mondo del lavoro.

Da esso si evince, senza dubbio, come l’attuale periodo di recessione stia dando il colpo di grazia al lavoro autonomo. Il settore, comprendente varie forme di occupazione, registra un calo costante di occupati fin dagli anni ‘90. Il segno meno, però, risulta sempre più profondo dall’inizio della crisi economica a oggi.

Degli oltre 800 mila lavoratori autonomi spariti dalle statistiche, infatti, quasi 640 mila sono da annoverare al periodo 2008-2016, ultimo anno di riferimento del report. Gli indipendenti nel 1995 erano circa 8 milioni 970 mila unità e, nonostante le avversità, hanno conosciuto un incremento massimo nel 2004 arrivando a essere 9 milioni 524 mila.

Nel 2007 l’ultima flessione prima del crollo verticale, con gli autonomi a quota 9 milioni 413 mila unità. Nel 2008 sono passati a 9 milioni 316 mila e, otto anni dopo, a 8 milioni 680 mila. In circa un ventennio l’attività degli indipendenti è diminuita di quasi 2 miliardi di ore lavorative, ovvero di oltre 3,5 punti percentuali.

Resta da capire, adesso, se e quante migliorie effettive porterà la legge 81/2017, il cosiddetto Jobs Act del lavoro autonomo. L’equo compenso per tutti i professionisti, non solo quelli iscritti agli ordini, è senz’altro una prima grande vittoria. Tuttavia la strada per ribaltare le statistiche è ancora immensamente lunga e sarà necessario che le istituzioni si adoperino, ascoltando e coinvolgendo i diretti interessati, al fine di rimuovere gli ostacoli disseminati dallo stesso sistema politico nell’ultimo quarto di secolo.

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