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‘Cultura Crea’, l’incentivo alle imprese creative per far rinascere il Mezzogiorno

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Oltre 100 milioni a disposizione delle imprese attive nel settore della cultura. Stanziamenti a tasso zero o a fondo perduto fino al 40% delle spese. Conflavoro PMI ti spiega come fare

Si chiama Cultura Crea ed è l’incentivo dedicato alle imprese dell’industria culturale già in attività o in fase di costituzione. Nella fattispecie, i destinatari sono le micro, piccole e medie imprese che hanno deciso di investire in Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ossia le regioni interessate all’intervento PON 2014-2020 ‘Cultura e sviluppo’.
 

I fondi stanziati da Cultura Crea

L’incentivo, promosso dal ministero dei Beni culturali, mette a disposizione delle MPMI un totale di 107 milioni ai quali se ne aggiungeranno altri 7. Sono finanziabili programmi di investimento fino a 400 mila per la creazione o l’introduzione di prodotti o servizi innovativi in determinati settori.

L’incentivo prevede un finanziamento agevolato a tasso zero fino al 40% delle spese ammesse. Congiuntamente a esso, un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammesse. Inoltre, in caso di progetti presentati da imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità, entrambe le agevolazioni sono elevabili al 45%.

 

A chi è rivolto l’incentivo e per quali attività

Cultura Crea si rivolge alle startup, alle imprese consolidate e alle imprese sociali. Gli stanziamenti, come abbiamo visto, si concentrano su determinate attività. Ecco quali sono.

– Conoscenza: sviluppo o applicazione di tecnologie che permettano di creare, organizzare, archiviare e accedere a dati e informazioni sull’industria culturale.
– Conservazione: sviluppo o applicazione di modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro/manutenzione e recupero del patrimonio culturale (restauro, manutenzione, recupero e rifunzionalizzazione) come materiali, tecnologie, analisi della gestione dei rischi, valutazione dei fattori di degrado e tecniche di intervento.
– Fruizione: modalità e strumenti innovativi di offerta di beni, anche in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione
– Gestione: sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali.
 
Al momento (giugno 2018) sono 133 le imprese finanziate da Cultura Crea per 20,7 milioni di agevolazioni e 320 nuovi occupati. Per tutte le informazioni del caso è possibile contattare Conflavoro PMI all’indirizzo email info@conflavoro.it. I nostri esperti ti spiegheranno la procedura da seguire per formulare la richiesta a Invitalia, l’agenzia che si occupa dello sviluppo d’impresa per conto del ministero dell’Economia.

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