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Decreto fiscale, Conflavoro PMI: “Cig anche nel 2022. Riforma sicurezza lavoro? Fa cassa e non incentiva aziende”

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Via libera del governo al nuovo DL Fiscale, le prime impressioni di Conflavoro

“Un decreto fiscale in chiaroscuro, che presenta punti buoni, in particolare la proroga della cassa integrazione e delle riscossioni del Fisco. E altri, secondo noi, del tutto da rivedere. Come il forte inasprimento delle sanzioni in materia di sicurezza del lavoro, cui non fa da contraltare un sistema premiante, anch’esso necessario affinché finisca il dramma che vede ancora una media di 3 morti al giorno”. Così Conflavoro PMI in merito al decreto fiscale approvato oggi in Consiglio dei ministri.

“La proroga della Cig emergenziale al 31 dicembre è importante, ma sicuramente non sarà sufficiente. Come chiesto più volte da Conflavoro in incontri col governo e nelle varie audizioni, sarà necessaria una ulteriore estensione semestrale da inserire in legge di Bilancio. Per quanto concerne il Fisco – sottolinea Conflavoro PMI – aziende e famiglie hanno bisogno di più tempo per saldare le cartelle. Hanno bisogno di soldi e quindi di lavorare. Ma se il lavoro sta riprendendo solo adesso, pur tra mille difficoltà, va da sé che i nuovi termini previsti dal decreto fiscale saranno solo provvisori e, per forza di cose, andranno ritoccati. Noi chiediamo che una maggiore estensione delle scadenze sia quindi messa in atto da subito, così da dare tempo alle aziende, e quindi ai lavoratori, di programmare meglio e con lungimiranza il prossimo anno. Ci aspettiamo a tal proposito anche una forte semplificazione e un incremento di incentivi e sgravi per cavalcare l’onda della buona stima del Pil”.

 

Incentivare sicurezza sul lavoro

“Infine – conclude l’associazione guidata da Roberto Capobianco – a nostro avviso c’è da mettere in pratica una riforma della sicurezza sul lavoro diversa. Che preveda sì sanzioni quando necessarie, e già sono previste, ma soprattutto premiante delle best practices. Piaccia o meno, la sicurezza si incentiva anche così, spingendo sugli sgravi specie per le piccole e medie imprese che seguono le regole. Inasprire invece i controlli dell’INL e le sanzioni, anche fino a diverse migliaia di euro aggiuntive a quelle già in essere, senza però far nulla per incentivare positivamente e attivamente la sicurezza in azienda, potrebbe non portare affatto all’effetto desiderato di una maggiore coscienza della prevenzione, ma solo a far cassa”.

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