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Economia, Conflavoro PMI preoccupata dai campanelli d’allarme

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Il presidente Capobianco: “Le imprese non possono permettersi un altro passo indietro”

I primi segnali allarmanti per l’economia preoccupano Conflavoro PMI, l’associazione di categoria delle piccole e medie imprese. Che torna a parlare della situazione nazionale, con il timore dovuto ai tempi lunghi per la formazione del nuovo governo.

“Gli imprenditori – spiega il presidente Roberto Capobianco – sono preoccupati dagli ultimi dati macroeconomici.  Mi riferisco soprattutto al calo della produzione industriale nel primo trimestre del 2018 e alla previsione al ribasso del prodotto interno lordo. Pil che nell’ultimo anno e mezzo, con fatica, aveva ritrovato il segno più. E adesso, di contro, i segnali recenti rischiano di far calare anche la fiducia delle aziende e quindi la propensione all’investimento. Il risultato sarebbe l’innescamento di un meccanismo perverso che potrebbe soltanto portare al peggioramento della situazione”.

“Peraltro – aggiunge Capobianco – se tutti gli indicatori congiunturali dovessero venire confermati, nella prossima manovra finanziaria i dati di partenza dovrebbero essere modificati. Il rischio è quello di un aggravio ulteriore sul mondo delle aziende”.

“Non solo il problema delle clausole di salvaguardia e del possibile aumento dell’Iva, che sarebbe, quella sì, una mazzata per le imprese, specie se non si introducono norme di maggiore garanzia per la riscossione dei crediti. Ma anche una spirale negativa – conclude il presidente di Conflavoro PMI – che è bene che il governo in carica, o quello che dovrà essere nominato, interrompa al più presto con provvedimenti risolutivi. Non possiamo permetterci, come sistema industriale e come Paese, altri passi indietro”.

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