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Esoneri contributivi per autonomi e professionisti: ecco come funziona l”anno bianco’

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Tutti i dettagli del decreto attuativo interministeriale del ministero del Lavoro e del Mef sul cosiddetto ‘anno bianco’

Lo chiamano ‘anno bianco’, ma chiaramente non è un ‘liberi tutti’. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha firmato per l’esonero contributivo per i lavoratori autonomi e per i professionisti iscritti alle Casse. Previsto dalla Legge di Bilancio 2021, il provvedimento, 6 articoli e una dotazione finanziaria di 2,5 miliardi, coinvolge quelle partite Iva che nel 2020 hanno registrato un certo calo di fatturato o corrispettivi. Domande da inoltrare entro il 31 luglio 2021.

 

Chi può fare domanda e l’entità dell’’anno bianco’

Il reddito dei richiedenti non deve eccedere i 50 mila euro e il calo di fatturato 2020 deve essere almeno del 33% sul 2019. L’esonero non può superare i 3 mila euro: può essere richiesto entro il 31 luglio per gli iscritti Inps ed entro il 31 ottobre per gli iscritti alle Casse.

Nello specifico, le categorie interessate sono:

artigiani, commercianti, coltivatori iscritti alle gestioni  speciali Inps;
autonomi e collaboratori iscritti alla Gestione Separata;
professionisti con Cassa;
medici, infermieri e altri operatori della sanità come da legge 3/2018 in pensione e temporaneamente impiegati come collaboratori per l’emergenza Covid.

Sono compresi anche i soci di società e i professionisti componenti di studio associato.

 

L’esonero contributivo nel dettaglio

Il decreto attuativo, firmato dal ministro Orlando e dal ministro Daniele Franco del Mef, prevede un esonero parziale dei contributi previdenziali complessivi da versare   con rate o acconti entro la data del 31 dicembre 2021:

con esclusione di premi integrativi e contributi Inail;
nel limite massimo di 3000 euro annui riparametrati applicati su base mensile per ciascun lavoratore.

Resta ferma l’aliquota di computo ai fini previdenziali.

Per artigiani e commercianti l’esonero si applica ai soli contributi fissi. Per i soggetti non obbligati al contributo minimale  e per la Gestione  Separata l’esonero ha ad oggetto i  contributi complessivi calcolati sul reddito dovuti  a titoli di acconti 2021.

Altro dettaglio importante, correlato direttamente alla dotazione finanziaria, riguarda il rispetto del limite di spesa. Se si supererà la soglia di dotazione prevista, le domande non saranno respinte, ma l’agevolazione sarà ridotta in misura proporzionale alla platea dei beneficiari, i quali eventualmente dovranno poi  integrare il versamento.

 

Requisiti necessari e domanda per richiedere l’esonero

Oltre ai requisiti ‘economici’ (reddito complessivo e calo di fatturato), per avere diritto all’esonero I lavoratori autonomi artigiani, commercianti,  coltivatori diretti, mezzadri e piccoli coloni devono:

essere  iscritti alle relative gestioni speciali INPS alla data del 1 gennaio 2021;
non devono essere titolari di contratti di lavoro subordinato, ad eccezione del lavoro intermittente senza indennità di chiamata;
non essere titolari di pensione diretta, tranne l’assegno di invalidità;
essere in regola  con le restanti contribuzioni previdenziali e assistenziali obbligatorie.

La domanda di esonero deve essere inviata all’Inps entro il 31 luglio 2021 seguendo il modello e le istruzioni che saranno pubblicate dallo stesso Inps. Necessario allegare l’autocertificazione dei requisiti sopracitati, comprensiva di dichiarazione in cui si attesta di:

non avere presentato domanda ad un altra forma previdenziale per lo stesso fine; 
non aver superato l’importo individuale di aiuti UE previsti dal “Quadro temporaneo per le misure di aiuti di stato nell’attuale emergenza Covid”.

 

Clicca qui per leggere e scaricare il decreto

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