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Gdpr in Gazzetta Ufficiale, ora per le imprese è corsa contro il tempo

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Tanti gli obblighi ai quali le aziende devono adeguarsi pena sanzioni salatissime, che per i primi otto mesi saranno comunque ‘soft’

Il decreto di adeguamento al Gdpr è stato pubblicato nelle scorse ore in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il prossimo 19 settembre. Come già emerso dal Consiglio dei ministri dello scorso 8 agosto (leggi qua), per le imprese italiane ci saranno altri otto mesi per ’abituarsi’ alle nuove regole. Il che non significa altro tempo per adeguarsi a quanto prevede il Gdpr sulla privacy europea (Regolamento UE 679/2016), dato che le regole sono ormai in vigore da fine maggio 2018.

Significa piuttosto che il Garante, nell’effettuare i controlli, per i prossimi otto mesi potrà e anzi dovrà utilizzare una certa gradualità nel punire le aziende che non rispettano il Gdpr sul trattamento dei dati personali (i ‘vecchi’ dati sensibili). Mano leggera, dunque, per i trasgressori.

Ma è comunque corsa contro il tempo per le aziende, specie se piccole e medie imprese, che ancora devono adeguarsi alla nuova normativa comunitaria. Sono, infatti, davvero numerosi gli impegni cui adempiere. Anzitutto i costi da affrontare, da non sottovalutare nelle realtà di dimensioni ridotte. E poi la nomina delle figure responsabili e su tutte il Dpo, Data protection officer. Figura obbligatoria in determinati casi e comunque altamente consigliata sempre dal Garante, Unasf Conflavoro Pmi ha peraltro organizzato un corso per diventare Dpo qualificato.

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Le sanzioni? Da evitare assolutamente

Alle aziende che ancora non si fossero aggiornate al Gdpr, Conflavoro Pmi ricorda che, in caso di controlli, rischiano sanzioni fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato globale. Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, in tal senso, chiede al Garante di promuovere per le Pmi linee guida ad hoc che fissino un adeguamento semplificato.

Si tratta di una soluzione-compromesso molto utile, quello della flessibilità nell’applicazione della normativa, dunque delle sanzioni. Non solo per chi deve trattare i dati personali, ma anche per il Garante stesso, chiamato a effettuare controlli in svariate modalità. Inoltre non è da sottovalutare il fatto che l’adeguamento riguardi anche settori estremamente delicati quali, ad esempio, quelli relativi alla salute. Che, di certo, hanno bisogno di massima attenzione nel trattamento comunque la si guardi.

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