Breaking News Governo, crociata contro i contratti a termine: ecco cosa cambia con il Decreto dignità lunedì 2 Luglio 2018 Breaking News Il ‘Decreto dignità’ al Consiglio dei ministri: uno degli obiettivi è disincentivare l’utilizzo dei contratti a termine da parte dei datori di lavoro Il ‘Decreto dignità’ voluto dal ministro Di Maio prevede alcune modificazioni importanti ai contratti a tempo determinato. La ‘sforbiciata’ sulla loro possibile durata massima sancisce un passaggio da 36 mesi a 12 mesi senza causale. Significa che, per eventuali rinnovi – che non potranno essere superiori ad ulteriori 12 mesi – sarà necessario per il datore di lavoro specificare la causale. Il valido motivo, cioè, stando al quale il contratto non diventa a tempo indeterminato. Per il resto, confermato quanto già presente nella bozza che circolava fino a poche ore prima del Consiglio dei ministri di ieri sera (2 luglio): dall’aumento del costo contributivo dal secondo rinnovo fino alla previsione di quattro e non più cinque proroghe. Stralciata, però, la norma sull’abolizione dello staff leasing, quella cioè che permette alle imprese di assumente lavoratori con contratto di somministrazione a tempo indeterminato per poi girarle attraverso contratti di somministrazione. Al momento, quindi, non cambia nulla al riguardo. Per i lavoratori interinali, invece, prevista la medesima disciplina di chi è occupato a tempo determinato, fatte salve speciali previsioni di legge. Stretta anche sui licenziamenti considerati ingiusti, con l’aumento del 50% dell’indennizzo che può arrivare fino a 36 mensilità. Di Maio: “Datori di lavoro onesti non hanno nulla da temere” La bozza che circolava nelle ultime ore, infatti, prevedeva che il primo contratto non avesse durata superiore a 12 mesi in assenza di specifiche necessità. Ipotesi rispettata. Ma i quattro rinnovi, inizialmente, pareva potessero prolungarsi fino al 36esimo mese. Così, però, non sarà. Ciò scatenerà molte polemiche che il ministro Di Maio ha già provato ad annullare nell’intervista di questa mattina ad Agorà sui Rai3. “Quello che stanno vivendo i giovani è una tragedia sociale“, ha detto. “Chi non abusa dei contratti a termine e non sfrutta i ragazzi non ha nulla temere“, perché il Decreto dignità “è costruito per evitare che un giovane per anni sia tenuto sulla graticola con contratti di pochi mesi“. Il governo, infatti, vuol disincentivare la tipologia di contratto a termine a beneficio di rapporti subordinati più stabili nel tempo. Questa disincentivazione si verifica con l’applicazione di un costo contributivo crescente dello 0,5% per ogni rinnovo a partire dal secondo. Il contributo finanzierà l’indennità mensile di disoccupazione (Naspi). Le stesse nuove regole, fatte salve ulteriori previsioni di legge, valgono anche per il lavoratore da somministrare assunto a tempo determinato. La tua crescita passa da una nostra sede Cerca la più vicina a te Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Scopri le altre nostre convenzioni 10% di sconto sui tuoi viaggi Leggi tutto Gestione delle risorse umane in un clic Leggi tutto 30% di sconto sulle tariffe web Leggi tutto Nexi, l'innovazione dei pagamenti digitali in Italia Leggi tutto