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Governo: M5S e Lega oggi al Quirinale, si temono veti sui nomi da Mattarella

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Di Maio e Salvini, dopo mesi di trattative, chiudono il contratto di governo e chiedono il via libera al presidente della Repubblica

Le delegazioni di Movimento 5 Stelle e Lega sono convocate al Quirinale per oggi pomeriggio, la prima alle 17:30 e la seconda alle 18. A quasi tre mesi dalle elezioni del 4 marzo, e salvo prese di posizione o veti da parte del presidente Sergio Mattarella, è ormai fatta per il nuovo esecutivo.

Nel weekend appena trascorso i due partiti hanno chiesto il parere dei rispettivi elettori e il contratto di governo – cioè le linee guida da seguire e su cui lavorare nei prossimi cinque anni – è stato approvato. Adesso il percorso, molto travagliato, torna sulla strada istituzionale: la parola ultima sulla nomina di ministri e premier, infatti, spetta chiaramente al presidente della Repubblica.

 

M5S vuole un super ministero per gestire insieme Sviluppo economico e Lavoro

Il nome che circola per palazzo Chigi continua a essere quello di Giuseppe Conte, docente di diritto privato all’università di Firenze. Il profilo, del resto, è stato indicato dal Movimento 5 Stelle. In particolare da Alfonso Bonafede, braccio destro di Luigi Di Maio e ministro della Giustizia in pectore. E, inoltre, sembra rispondere a quanto dichiarato recentemente da Matteo Salvini, il quale ha parlato del prossimo capo di governo come di una figura esterna ai due partiti, ovvero fuori da entrambi i bacini elettorali e le storie politiche.

Se Salvini sembra destinato al ministero dell’Interno, il fatto interessante è però il potenziale accorpamento di Lavoro e Sviluppo economico: un super dicastero che, guidato da Di Maio o meno, se vedrà la luce sarà in ogni caso essere gestito dal M5S. Si tratta di una novità che guarda obiettivamente al tessuto imprenditoriale con un approccio diverso rispetto al passato. E che, soprattutto, accentrerà nelle stesse mani due dei tre ministeri chiave nello sviluppo del Paese. Il terzo è quello di Economia e Finanze.

Poi, è chiaro, la validità del progetto dovrà esser dimostrata sul campo. La parola, adesso, spetta a Sergio Mattarella. Il Qurinale vorrà precise garanzie specie sul’impegno dell’Italia a livello comunitario, dall’immigrazione al mercato economico al rapporto con la Russia.

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