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L’intelligenza artificiale entra negli studi dei Professionisti: i software “tuttofare”

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Robot e risorse umane: un’integrazione tecnologica obbligatoria

Dagli avvocati ai notai arrivano i partner “tuttofare”. La dinamica è la stessa, vengono proposte le stesse pratiche e gli stessi documenti ma un “esperto” di diritto virtuale sarà consultabile direttamente sulla chat di Facebook,  calcolando le probabilità di vittoria di una causa: stiamo parlando del prodotto lanciato da CaseCruch, una start up creata da ex studenti di legge dell’Università di Cambridge. L’utente spiega al “consulente virtuale” il danno subito inserendo le parole chiave che intercettano le conoscenze del software, che a quel punto potrà essere in grado di fornire la propria consulenza. Tali sistemi possono essere visti come intermediari tra gli esperti umani, che interagiscono con il sistema nell’ acquisire conoscenza, e l’utente umano che interagisce con il sistema nella consultazione.

La robotica negli ultimi tempi sta facendo passi da gigante ed indubbiamente le ricerche ed i conseguenti progressi ottenuti in tale settore stanno permettendo di portare benefici in termini di efficienza e di risparmio economico. In tutti i settori e in particolare negli studi legali l’efficienza del lavoro automatizzato dei “robot” e dei software dotati di intelligenza artificiale rientra tra quegli strumenti di cui non è più possibile farne a meno. La strategia perseguita è quella di creare sistemi automatizzati per ridurre le mansioni routinarie di archiviazione e catalogazione delle pratiche i cosiddetti software “dello smaltimento pratiche”.

Un rapporto-shock di McKinsey ha esaminato 2000 funzioni di 820 mestieri, concludendo che con gli ultimi avanzamenti tecnologici, circa il 49%  di queste attività è soggetta a sostituzione almeno parziale.
Anche in Italia la tecnologia costruttiva dei robot si è evoluta grazie sia ai materiali utilizzati (più leggeri, robusti e, ove richiesto, flessibili) sia agli attuatori (più potenti, leggeri e veloci); tale evoluzione sta consentendo una rapidità e una precisione di movimento molto superiore a quelle dei robot della generazione precedente, si quota infatti che la spesa complessiva per le tecnologie informatiche è di circa 1,4 miliardi di euro. 
La diffusione nel nostro Paese negli studi di tecnologie altamente evolute resta comunque contenuta, infatti secondo i dati del Politecnico di Milano il 31% degli studi di professionisti è attualmente dotato di software di gestione e controllo.

Ma esistono margini di ampliamento rispetto ai ruoli affidati a questi esperti virtuali? E quali sono quelli che ad oggi invece hanno stretto una solida Partnership con i Professionisti?

Sicuramente dovremo aspettarci dispositivi più interattivi, collaborativi e semplificati (ed in parte già lo sono) rispetto a quelli di oggi, e il merito sarà delle tecnologie e dei processi che creeranno modalità di lavoro diverse.  L’integrazione con l’ambiente è sempre maggiore sia per la maggiore capacità di analisi dei diversi ambienti operativi, sia per la migliore comprensione delle modalità di interazione robot-ambiente.

Ad oggi la tecnologia di media-alta innovazione che si è ben integrata in maniera sinergica con il maggior numero di professionisti sono le App collegate al gestionale di studio per il 24% e i software controllo di gestione studio per il 31%.

Possiamo quindi concludere che sicuramente questi sistemi potranno essere utili all’uomo, e secondo il carico di lavoro spesso risulteranno indispensabili, ma sempre come sistemi ausiliari e dipendenti dalla decisione e discrezione umana.

 

 

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