Breaking News Meno imprese rosa a Lucca, pesa il dato negativo della Versilia martedì 6 Marzo 2018 Breaking News La situazione delle imprese femminili in provincia di Lucca fotografata dall’ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio Serrande abbassate, ma anche carenza di nuove imprese Sono 8.258 le imprese femminili attive in provincia di Lucca a fine 2017, 69 in meno nei 12 mesi. Dopo un periodo di ininterrotta crescita, infatti, nel corso del 2017 si è registrata un’inversione di tendenza che ha progressivamente portato a una flessione pari allo 0,8% nei dodici mesi. Si tratta – sottolinea la Camera di commercio di Lucca – di un andamento peggiore sia rispetto alle imprese non femminili (-0,4%) sia in relazione al complesso imprenditoriale della provincia (-0,5%). A determinare la dinamica è stata la flessione del numero di iscrizioni, diminuite di 93 unità (-12,2%) rispetto al 2016, cui si è aggiunto un lieve incremento delle cessazioni. Similare l’andamento in Toscana, dove l’intensità della contrazione delle iscrizioni in rosa è, però, risultata inferiore (-4%). Lucchesia sotto la media regionale È questo il quadro che emerge dall’analisi del Registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Lucca, dove le imprese femminili attive alla fine del 2017 arrivano a incidere per il 22,6% sul tessuto imprenditoriale provinciale. Lucca si colloca al di sotto della media regionale (23,8%) insieme a Pisa (23,1%), Pistoia (22,8%) e Firenze (21,9%). Le province con la più elevata incidenza in rosa risultano, invece, Grosseto (28,2%), Livorno (26,2%), Prato e Siena che rilevano un peso superiore ai 25 punti percentuali. Versilia, traino negativo All’interno del territoriale provinciale la diminuzione ha interessato la sola area della Versilia (-1,8%, -69 unità). Lì risultano insediate 3.701 imprese femminili (44,8% del totale provinciale), in particolar modo a Forte dei Marmi, dove si registra la più elevata incidenza, e a Viareggio. Nella Piana, invece, è presente il 40% (3.301) del tessuto imprenditoriale lucchese in rosa, mentre il 15,2% risulta operante nell’area della Valle del Serchio. I numeri settore per settore Circa due imprese attive su tre (63,9%) sono individuali, mentre le società di capitali e quelle di persone si fermano rispettivamente al 17,7% e al 16,6% del totale. Quasi l’80% delle imprese femminili lucchesi svolge attività nei servizi, con le più elevate numerosità nel commercio (2.378 imprese; 28,8%), nel turismo (1.132; 13,7%), nelle attività dei servizi alla persona (come lavanderie, centri estetici, parrucchieri) con 904 unità attive in provincia (10,9%) e nell’intermediazione immobiliare (562 unità; 6,8%). Di rilievo anche la presenza femminile nelle altre attività dei servizi (1.256 imprese). In particolare nel noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, nelle attività di intrattenimento e nelle agenzie assicurative. Più contenuta la quota di imprese in rosa nell’industria, scesa all’8,6% (712), e nell’edilizia (3,8%). Nel settore agricolo le imprese femminili sono 800 (9,7%). L’11% delle imprese femminili è anche giovanile (under 35) per complessive 898 aziende. Le imprese femminili straniere si attestano al 10,2% (842 unità), un valore ben al di sotto di quello regionale (15,8%), quest’ultimo riconducibile all’elevata presenza straniera femminile a Prato e Firenze. Il 21,5% delle imprese in rosa risulta infine artigiana, un valore poco al di sotto della media toscana (22,7%). Bartoli: “Istituzioni sostengano le idee, che non mancano” “La condizione di svantaggio che in passato ne ha caratterizzato il ruolo nel mondo del lavoro e dell’imprenditorialità – commenta Giorgio Bartoli, presidente CCIAA di Lucca – sviluppa nelle donne una maggiore determinazione nel perseguire obiettivi di realizzazione professionale e personale. A Lucca le idee per avere successo non mancano, ma devono essere sostenute”. “Come prescrivono le direttive europee, infatti, gli Stati membri devono sostenere e incentivare l’imprenditoria femminile e la presenza femminile nelle imprese, a partire dai vertici. Le istituzioni italiane – conclude Bartoli – mettono a disposizione delle donne una serie di agevolazioni e sgravi fiscali utili per l’attività imprenditoriale. Anche incubatori, fondazioni e altri soggetti privati stanno andando in questa direzione”. La tua crescita passa da una nostra sede Cerca la più vicina a te Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Scopri le altre nostre convenzioni Condizioni agevolate agli associati Conflavoro PMI Leggi tutto Offerta esclusiva dedicata Leggi tutto Nexi, l'innovazione dei pagamenti digitali in Italia Leggi tutto 30% di sconto sulle tariffe web Leggi tutto