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Rappresentatività, Conflavoro Pmi alla Camera: “Legge garantisca a tutti i sindacati legittimi di lavorare senza discriminazioni”

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Il presidente Capobianco: “Cinque anni di tempo alle sigle prima di procedere alla verifica del loro ‘peso’ sindacale”. Scarica l’intervento completo di Conflavoro Pmi

Rappresentatività sindacale, sì a una legge che faccia chiarezza, ma dando cinque anni di tempo a tutti i sindacati legittimi per qualificarsi nel mercato a condizioni paritarie. Poi, trascorso questo periodo, via libera all’effettivo conteggio del ‘peso’ sindacale della varie organizzazioni, sia datoriali sia dei lavoratori. Questa la posizione espressa da Conflavoro Pmi oggi (23 luglio) alla commissione Lavoro della Camera dei deputati che discuteva proprio dell’istituzione di una norma sulla rappresentatività.
 
Per l’associazione è intervenuto il presidente Roberto Capobianco: “Una legge che chiarisca la rappresentatività sindacale è oggi più che mai necessaria. Purtroppo le circolari 3 e 4 dell’Inl – ha sottolineato – in modo arbitrario hanno eletto a sindacati comparativamente più rappresentativi determinate sigle storiche escludendo tutte le altre senza alcuna verifica numerica in merito. E tuttora non ci spieghiamo perché in passato l’Ispettorato abbia a tutti gli effetti dichiarato, senza entrare nel merito, che esistano sindacati non comparativamente maggiormente rappresentativi”.

 

Capobianco: “Sindacati legittimi hanno subito gravi disagi, riconosciamo il passo indietro fatto dal ‘nuovo’ Ispettorato”

“A oggi – ha ricordato il presidente di Conflavoro Pmi – non esiste infatti in Italia una legge sulla rappresentatività o sul concetto di ‘comparativamente’. Riconosciamo che la stessa nuova gestione dell’Ispettorato ha comunque fatto maggiore chiarezza in merito. Ci riferiamo, in particolare, alla circolare 7 del 2019 la quale si concentra sulla bontà dei contenuti dei contratti collettivi e non sul nome delle sigle che li firmano. Ma resta il fatto che una legge sulla rappresentatività è necessaria, non più rimandabile proprio per evitare che si creino in futuro altre situazioni dannose per le piccole imprese italiane. Le quali, pur aderendo a sindacati maggiormente rappresentativi i cui contratti collettivi sono riconosciuti come legittimi da tutti gli enti preposti tra cui il Cnel, hanno comunque subito gravi disagi”.
 
E adesso per Conflavoro Pmi c’è la necessità di fermare i motori e dare la possibilità ai sindacati legittimi e responsabili di lavorare a condizioni paritarie, certe e uniformi per tutti gli attori. Senza più arbitrarietà. E nel frattempo? “Vanno poste come base di ogni efficacia contrattuale le basi retributive e contributive dei contratti leader di ogni settore, applicando – ha concluso Roberto Capobianco – giuridicamente e sindacalmente il concetto di ‘maggiormente rappresentativo’. Esso, infatti, è già regolamentarmente e sostanzialmente definito dalla circolare 14/1995 del ministero del Lavoro e in grado di garantire quella libertà sindacale che, anche attraverso lo strumento del rispetto dei parametri retributivi contrattuali, vedrebbe naturalmente sanciti i presupposti sindacali di riferimento”.
 

 

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