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Click day Decreto Flussi, Capobianco: “Burocrazia digitale blocca economia reale”

Il presidente di Conflavoro: “Burocrazia digitale causa perdita di produttività, la piattaforma per il click day ne è l’esempio lampante”

Il Decreto Flussi 2025, concepito per rispondere al fabbisogno di lavoratori stranieri nei settori strategici del nostro Paese, è stato nuovamente messo alla prova dalla burocrazia digitale. Anche oggi (12 febbraio), durante il terzo click day per l’invio delle domande, le imprese hanno riscontrato molti rallentamenti e disservizi sulla piattaforma online.

Non è la prima volta che la tecnologia, anziché semplificare, finisce per ostacolare. Migliaia di imprenditori e consulenti si sono ritrovati bloccati davanti a uno schermo, aspettando che il sistema riprendesse a funzionare. Ore di lavoro perse, piani aziendali messi in standby e un sistema che sembra non essere all’altezza delle aspettative di un’economia moderna.

Disservizi click day l’emblema della burocrazia digitale

“Il disservizio sul Click day non ci stupisce, certi ostacoli tecnologici sono sempre più accusati da imprese e cittadini e, stavolta, il digital divide l’impreparazione degli utenti non sono il problema. Non possiamo più tollerare che un Paese come l’Italia, che si presenta come il cuore dell’innovazione e del made in Italy, venga paralizzato dalla sua stessa burocrazia digitale”, dichiara il presidente nazionale di Conflavoro, Roberto Capobianco, che già negli scorsi giorni, in un’intervista Rai, aveva parlato del pericolo concreto in vista del click day (guardala qui).

“Dietro ai disservizi di una piattaforma ci sono aziende che perdono competitività, lavoratori che non trovano risposte e un sistema economico che si logora. Serve un cambiamento radicale nella gestione digitale dei processi burocratici, o continueremo a subire ritardi che non possiamo permetterci. E chiaramente non mi riferisco solo alla piattaforma per il click day, gli esempi iniziano a essere numerosi”.

“Decreto flussi, meglio un sorteggio ponderato”

Per Conflavoro, il problema del click day non è solo tecnico, ma anche strutturale. Questo meccanismo premia la rapidità, non il merito, creando situazioni di svantaggio per molte imprese che rispettano le regole e si impegnano nella crescita del Paese.

Per questo motivo, Conflavoro propone di superare il sistema del click day introducendo un sorteggio ponderato basato su criteri di virtuosità aziendale. Le imprese che investono in formazione, sicurezza sul lavoro e rispetto delle normative dovrebbero avere un accesso prioritario alle risorse disponibili. Questo sistema garantirebbe un processo più equo, trasparente e meritocratico, eliminando lo stress e l’inefficienza legati alla corsa al click.

“Le imprese virtuose devono essere premiate, non penalizzate. Il nostro sistema economico ha bisogno di regole che incentivino il merito e non la fortuna. Un sorteggio ponderato rappresenterebbe una svolta epocale, capace di restituire centralità alle imprese che si impegnano ogni giorno per il bene comune”, conclude Capobianco.

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