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Decontribuzione Sud rinnovata fino al 31 dicembre 2024

Arriva il via libera dell’Unione europea per il prolungamento della Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2024. L’annuncio è del ministro Fitto

Arriva il via libera dell’Unione europea per il prolungamento della Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2024, altrimenti in scadenza il 30 giugno prossimo. Lo ha annunciato il ministro Raffaele Fitto oggi (25 giugno) a margine dell’incontro con Margrethe Vestager vicepresidente della Commissione Ue. 

Cos’è Decontribuzione Sud

Decontribuzione Sud consiste in uno sgravio sui contributi previdenziali dei dipendenti, pari al 30% sugli oneri a carico del datore di lavoro, con un massimale fino a 2 milioni di euro.

La misura riguarda le aziende delle regioni del Mezzogiorno, dunque con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Sono escluse dal beneficio le imprese dei settori finanziario e agricolo nonché i datori di lavoro domestico.

Decontribuzione Sud è cumulabile con altre agevolazioni contributive o economiche, nei limiti della contribuzione previdenziale dovuta dal datore di lavoro. 

L’agevolazione, introdotta nella seconda metà del 2020 come scudo contro la crisi Covid, è stata poi prolungata dalla Legge di Bilancio 2021 fino al 2029 con percentuali a decrescere, ma l’autorizzazione dell’Ue era appunto valida solo fino al 30 giugno 2024 prima del rinnovo raggiunto oggi che la estende al 31 dicembre 2024.

Per i prossimi 6 mesi, dunque, le aziende del Mezzogiorno potranno sicuramente continuare a beneficiare dello sgravio contributivo del 30%.

Cosa accade dal 2025

A partire dal 2025, la prospettiva è quella non di un rinnovo della misura quanto, piuttosto, di una sua revisione organica. “L’obiettivo è quello di trasformare” Decontribuzione Sud “d’intesa con la Commissione europea, in uno strumento più a lungo termine e più orientato verso gli investimenti”, ha affermato Fitto.

Lo stesso ministero del Lavoro sottolinea l’obiettivo per il 2025: “Questi ulteriori 6 mesi  – ha spiegato il ministro Marina Calderone in un nota – sono fondamentali per consentirci di mettere a punto una revisione organica della Decontribuzione Sud, sempre più orientata agli investimenti.

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