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Sicilia tra le peggiori in UE per disoccupazione, Pullara: “Più incentivi sugli investimenti al Sud”

L’agenzia europea ha posizionato la Sicilia anche alla quinta posizione tra le regioni europee per percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che sono disoccupati

Quattro regioni italiane tra le peggiori dieci regioni europee per tasso di disoccupazione secondo Eurostat (gli ultimi dati al 2021). Sono Sicilia (58,9%); Campania (58,7%); Calabria (58%), Puglia (53,3%).

L’agenzia europea ha posizionato la Sicilia anche alla quinta posizione tra le regioni europee per percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che sono disoccupati, e alla seconda posizione italiana per percentuale di popolazione disoccupata tra i 15 e i 74 anni.

Anche per quanto riguarda l’occupazione femminile, la situazione è tra le peggiori. Nelle regioni del Sud Italia risultano occupate meno di una donna su tre (il 32,9%) nella fascia tra i 15 e i 64 anni a fronte di una media Ue del 63,4% e una media italiana del 49,4%. In Sicilia e in Campania il tasso di occupazione femminile è al 29,1%, il dato più basso in UE.

Gli ultimi dati Istat (dicembre 2022) mostrano come l’occupazione nel nostro Paese sia in leggero rialzo (+0,2%), ma nonostante il trend apparentemente in positivo, resta preoccupante la situazione del Mezzogiorno dove la disoccupazione è ancora alta e dove la maggior parte dei giovani occupati è in condizioni di lavoro precarie. 

Resto al Sud

Resto al Sud sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali:

  • in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia;
  • nelle aree del cratere sismico del centro Italia (Lazio, Marche, Umbria);
  • nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del centro-nord.

I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. Le agevolazioni sono composte per il 50% da contributi a fondo perduto, per il 50% da un finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.

Decontribuzone Sud prorogata per tutto il 2023 

In ottica di rilancio, dopo le misure già previste dal Pnrr, la Legge di Bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre la misura Decontribuzione Sud. L’agevolazione è volta a promuovere l’occupazione in aree più svantaggiate e in particolare nelle regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).

Il commento di Giuseppe Pullara, vicepresidente nazionale e segretario regionale Conflavoro PMI Sicilia

“Le crisi che abbiamo vissuto in questi due anni, prima quella pandemica poi quella attuale dovuta all’aumento dei costi energetici, stanno segnando profondamente le imprese del territorio. A ciò si aggiunge la forte pressione fiscale sui nostri imprenditori – dichiara Giuseppe Pullara -.  Le misure a sostegno del Sud promosse e rinnovate dal governo con la Legge di Bilancio 2023 e quelle già previste dal Pnrr dimostrano un’attenzione al problema ma non sono sufficienti in ottica di rilancio e valorizzazione. Bisogna tornare a investire in Sicilia e in tutto il sud, a promuovere il turismo, la nostra agricoltura. Servono incentivi, sgravi fiscali, efficientamento del lavoro. I giovani poi – continua Pullara – devono essere adeguatamente formati e incentivati. Con Conflavoro PMI lo ribadiamo da sempre: non c’è crescita occupazionale ed economica senza un’adeguata formazione che sappia centrare le esigenze reali di un territorio e delle aziende che lo popolano.

“Per fare questo – conclude Pullara – c’è bisogno di un supporto concreto e costante da parte delle istituzioni locali e nazionali. La nostra associazione si impegna ogni giorno per far valere le istanze e le proposte delle PMI che rappresenta e proseguiremo in questa direzione per promuovere e rilanciare la Sicilia e tutto il Sud Italia”.

Conflavoro PMI offre alle imprese associate l’affiancamento costante e il dialogo continuo con politica e istituzioni

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