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Decreto Flussi, Conflavoro: “Stop click day, priorità ai 500 mila extracomunitari già in Italia”

Dopo i sospetti sulle domande d’ingresso con il Decreto Flussi, Conflavoro rilancia: dare priorità agli extracomunitari già presenti sul suolo italiano

Conflavoro interviene in merito alle anomalie nelle domande del decreto Flussi, proponendo nuovamente di dare la priorità ai 500 mila extracomunitari già presenti in Italia senza permesso di soggiorno, o perché in attesa o perché scaduto e da rinnovare. “Purtroppo il click day funziona per pochi e non garantisce quei vantaggi attesi, a prescindere dalla grave questione del numero di domande sproporzionato da cui nasce l’esposto del presidente Giorgia Meloni al procuratore antimafia”, evidenziano il presidente nazionale Roberto Capobianco e il delegato al Turismo Corrado Della Vista.

In Italia 500 mila extracomunitari in attesa di permesso

“Il tema è quello delle competenze lavorative e dei tempi burocratici. Ribadiamo quindi la nostra proposta già avanzato oltre un anno fa – ricordano Capobianco e Della Vista – perché queste 500 mila persone sono in qualche modo già tracciate, non sono fantasmi. Se diamo loro la precedenza per lavorare, con un permesso-deroga della durata del contratto di lavoro stagionale, ne guadagnano anche i territori e le imprese, che velocizzano i tempi di formazione e impiego, vedono in tempo reale a chi stanno offrendo un posto di lavoro e non rischiano rallentamenti, magari per l’idoneità della persona arrivata con il click day”.

“Se il governo vuole rivedere il meccanismo dei flussi – concludono Capobianco e Della Vista – Conflavoro è pronta a collaborare con proposte concrete. È importante un sistema di monitoraggio serio, ma chiaramente le imprese non sono forze dell’ordine e, in tal senso, dare la priorità a queste 500 mila persone risolverebbe più di un problema”.

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