Legge annuale PMI, Conflavoro: “Positiva, ma urge riforma fiscale”

“Il DDL Piccole e Medie Imprese approvato dal Consiglio dei Ministri rappresenta un intervento significativo e atteso per il rafforzamento delle PMI italiane, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia ma si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse”. Così Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro, in merito alla Legge Annuale sulle PMI, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy dopo gli appositi Tavoli di confronto con le associazioni negli scorsi mesi.

Il commento sulla Legge annuale per le PMI

“Tra gli interventi più importanti rilevano i ‘Mini Contratti di Sviluppo’ per il settore moda, una misura che punta a sostenere un settore simbolo del Made in Italy, incentivando l’innovazione attraverso la creazione di progetti di filiera integrati. Le Centrali Consortili, che avranno il compito di coordinare le filiere produttive, sono un altro passo importante per rafforzare la capacità di networking e di collaborazione tra le imprese – afferma Capobianco – aumentando così l’efficacia delle politiche industriali e favorendo economie di scala. Inoltre, i nuovi incentivi fiscali per le reti d’impresa sono una misura decisiva per stimolare l’aggregazione tra le PMI”.

Giovani e ricambio generazionale

“Il provvedimento prevede anche il rilancio del turnover generazionale attraverso misure agevolate per l’assunzione dei giovani, incentivando l’ingresso di nuove energie e competenze nelle imprese. Si tratta di un aspetto centrale per il futuro del nostro tessuto produttivo che rischia di subire un invecchiamento accelerato senza adeguate politiche di supporto alla transizione generazionale. Un tema – ricorda il presidente di Conflavoro – su cui la nostra associazione chiede da sempre un cambio di marcia”.

“Ridurre costo lavoro delle imprese per favorire competitività”

“È essenziale che tale provvedimento sia accompagnato da politiche che permettano alle PMI di poter investire concretamente nella loro crescita e innovazione. In tal senso, occorre ridurre la pressione fiscale ormai insostenibile, che limita la capacità di investimento, in particolare in settori cruciali come l’innovazione tecnologica, la sostenibilità e la digitalizzazione”.

“Il taglio del costo del lavoro a carico delle imprese – conclude Capobianco – è la chiave per favorire competitività e sviluppo e affrontare la sfida della transizione ecologica e digitale con le risorse necessarie. Le PMI sono l’asse portante della nostra economia e soltanto con misure strutturali e politiche di medio e lungo periodo possiamo assicurare loro una crescita stabile a beneficio del Sistema Paese”.