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Manovra, Conflavoro: “Serve più coraggio per sostenere imprese”

Il presidente Capobianco sulla Manovra 2025: “Tagliare costo lavoro lato azienda per rilanciare Paese, azione che può valere 18 miliardi”

“La Manovra continua sulla linea di quella del 2024 e noi siamo ben contenti che il governo Meloni pensi al contrasto al carovita concentrandosi sui lavoratori, dal taglio del cuneo ai fringe benefit. Ma l’approccio è comunque cauto quando invece serviva ulteriore coraggio. In questo meccanismo di sostegno continua a essere ignorato chi può spingere davvero il rilancio del Paese se messo in grado di crescere e investire, cioè le piccole e medie imprese”. Così il presidente di Conflavoro Roberto Capobianco, dopo l’audizione sul Ddl Bilancio cui hanno partecipato per l’associazione Maurizio Centra componente del CTS di Conflavoro con delega alla Fiscalità, Irene Botta responsabile Relazioni istituzionali e Gennaro Broya de Lucia presidente di Conflavoro PMI Sanità.

“Sono le PMI che generano il PIL e creano lavoro e benessere, ma non possiamo sperare che, da sole, possano per sempre prendere in mano il Paese. Le nostre imprese – dice il presidente di Conflavoro – hanno bisogno di un piano strutturale di risorse da investire, recuperabili indirettamente tramite il taglio del costo del lavoro lato azienda, che può e deve coesistere con quello previsto per il cuneo dei lavoratori. Il 3-4% di taglio può valere circa 18 miliardi”.

“Denaro che non andrebbe perso per le casse pubbliche perché rientrerebbe in altra forma. Il governo farebbe un gesto eroico e permetterebbe, mai accaduto prima in Italia, alle imprese di incrementare la propria produttività: solo così può crescere l’occupazione e solo così possiamo aumentare le retribuzioni contro il lavoro povero senza provvedimenti spot”, conclude Capobianco.

L’intervento di Conflavoro sulla Manovra 2025

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