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Manovra, Conflavoro: “Ci aspettavamo forte taglio costo lavoro per aziende”

Capobianco: “Le imprese hanno bisogno di nuovi aiuti in Manovra: via l’Irap, detassazione dei rinnovi contrattuali e aliquota ridotta sugli utili”

“I 3,5 miliardi che arriveranno da banche e assicurazioni nel prossimo biennio Giorgetti li chiama sacrifici, noi maquillage contabile”. Così il presidente nazionale di Conflavoro, Roberto Capobianco, dopo la conferenza stampa del ministro Giorgetti e del vice Leo.

“I sacrifici veri sono quelli che sono sempre stati chiesti al tessuto produttivo, non certo un contributo concordato con il sistema bancario e che di fatto rappresenta una partita di giro con lo Stato, che ottiene maggiore liquidità dalle banche sulle imposte differite ma che poi non incasserà a partire dal 2026”.

“In Manova serve abolizione Irap”

“A noi però interessa – prosegue Capobianco – che non siano le imprese e le famiglie a dover mettere le toppe alla coperta corta della Manovra. Non ci saranno nuove tasse per le aziende? Bene, ma noi chiedevamo anche l’abolizione dell’Irap. Di certo non vediamo di buon occhio l’aumento delle accise sul gasolio che, prima o poi, stabilirà il Parlamento”.

Le conferme delle misure

“Bene invece il taglio del cuneo che diventa strutturale per i lavoratori e ottima la conferma per il prossimo triennio della tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività, dei fringe benefit esentasse a 1000 euro e a 2000 euro per chi ha figli, e della deduzione maggiorata del 20% fino al 30% per chi assume a tempo indeterminato”.

“Sono misure in linea con parte delle nostre richieste – afferma il presidente di Conflavoro – ma ci aspettavamo un segnale più forte verso le imprese. Stavolta metà Manovra avrebbe dovuto essere finalmente incentrata proprio sul taglio del costo del lavoro lato azienda, compresa un’aliquota ridotta sugli utili delle società di capitale e la detassazione degli aumenti retributivi collettivi e individuali”.

“Sulla destinazione delle entrate relative ai concordati percepiamo dell’indecisione da parte del Governo, secondo noi sono soldi che vanno reinvestiti nel tessuto imprenditoriale. In generale ci aspettiamo un ulteriore sforzo verso le PMI nei prossimi due mesi prima dell’approvazione definitiva in Parlamento”, conclude Capobianco.

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