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Manovra, Conflavoro a palazzo Chigi: “Servono misure per vero sviluppo imprese”

Il presidente Capobianco: “In Manovra serve impulso alla crescita imprenditoriale strutturale e sostenibile che vada a vantaggio dell’intero mercato del lavoro”

“Siamo soddisfatti di quanto fatto finora dal Governo, ma ora le imprese necessitano di una Manovra ad hoc cucita sulle loro esigenze. Purtroppo non vediamo ancora misure capaci di stimolare davvero investimenti e sviluppo nel lungo periodo”. Così il presidente di Conflavoro Roberto Capobianco dopo il confronto a Palazzo Chigi sulla legge di Bilancio.

“Serve un impulso alla crescita imprenditoriale strutturale e sostenibile che vada a vantaggio dell’intero mercato del lavoro. Le imprese italiane sono oppresse da fiscalità, costi energetici, caro materie prime e dall’alto costo del lavoro. Inoltre, norme europee ma anche nazionali, come quella sul payback del medtech che chiediamo di eliminare, aggiungono ulteriori costi inutili a un sistema già in difficoltà”, ha aggiunto Capobianco.

Le richieste di Conflavoro per la Manovra

Tra le richieste di Conflavoro vi sono un taglio del costo del lavoro per le imprese del 3-4%, che permetterebbe un risparmio di 18 miliardi di euro annui, e un piano energetico basato sul nucleare di nuova generazione, considerando che l’Italia paga più del doppio per MWh rispetto alla Francia (102,6 euro contro 42,9 euro). Inoltre, l’associazione propone di facilitare l’accesso al credito riducendo il costo degli interessi e aumentando il Fondo di Garanzia Nazionale.

Conflavoro richiede anche la detassazione e decontribuzione dei rinnovi contrattuali per migliorare qualità e stabilità del lavoro. Un problema storico anche per un settore fondamentale come l’Edilizia. A tal proposito, l’associazione propone di eliminare il monopolio della Cassa Edile per risparmiare oltre un miliardo di euro all’anno che le imprese potrebbero così reinvestire in maggiore sicurezza e retribuzioni più alte. Conflavoro ha già siglato l’ipotesi di un nuovo CCNL Edilizia alternativo all’unico esistente e privo di Cassa Edile, con l’obiettivo di avviare una nuova Età dell’oro per il settore.

L’incontro coi sindacati

Il premier Meloni negli scorsi giorni aveva incontrato a Palazzo Chigi i sindacati per discutere il disegno di legge di bilancio. I leader della CGIL, Maurizio Landini, e della UIL, Pierpaolo Bombardieri, al termine del confronto, durato oltre cinque ore, avevano ribadito la bocciatura della Manovra, definita pessima, sostenendo che dal Governo non c’è disponibilità a cambiare le scelte su salari, sanità e pensioni, confermando lo sciopero generale del prossimo 29 novembre.

Meloni aveva replicato rivendicando comunque l’impianto della Manovra, che si concentra sul sostegno ai redditi medio-bassi di lavoratori e pensionati, sugli incentivi alle famiglie e sulla riduzione della pressione fiscale, linea ribadita anche dai rappresentanti del Governo anche dinanzi alle parti sociali e datoriali incontrate a seguire e a cui anche Conflavoro ha preso, appunto, parte. Nel complesso, si era registrata una complessiva convergenza sull’insoddisfazione, da parte delle associazioni, per l’assenza di misure solide per lo sviluppo di impresa. e la riduzione del costo del lavoro dal lato dell’azienda. 

Gli emendamenti in Commissione

Intanto, presso la Commissione Bilancio della Camera, sono stati presentati oltre 4500 emendamenti, già scremati con le dichiarazioni di inammissibilità per inidoneità di materia o di copertura finanziaria. L’intenzione sarebbe quella di procedere con l’indicazione degli emendamenti segnalati – cioè delle proposte emendative che verranno effettivamente esaminate dalla Commissione – che dovrebbero essere circa 600. 

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