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Medio Oriente, Centro Studi Conflavoro: “12 miliardi di danni per le imprese”

Secondo Conflavoro, le ripercussioni di un anno di conflitto in Medio Oriente gravano mediamente per 2400 euro a impresa

La guerra iniziata un anno fa con l’attacco di Hamas in Israele si sta allargando nelle ultime ore e potrebbe costare all’Italia 12 miliardi di euro in un anno. È l’allarme lanciato dal Centro Studi di Conflavoro.

I danni del conflitto in Medio Oriente

“La prima conseguenza per il nostro Paese – afferma Sandro Susini, direttore del Centro Studi di Conflavoro – è l’aumento del prezzo del petrolio che potrebbe raggiungere un costo aggiuntivo annuo di circa 4 miliardi di euro. Ciò scatenerebbe un nuovo aumento del tasso di inflazione, abbattendo il potere di acquisto di tutti gli italiani e sfociando in una diminuzione del PIL fino allo 0,2% annuo”.

“L’instabilità finanziaria correlata ai conflitti in Medio Oriente potrebbe inoltre portare alla contrazione degli investimenti e all’aumento dei costi di finanziamento, impattando per circa lo 0,1% sul costo del debito pubblico italiano. Danni anche per l’import e l’export: l’Italia commercializza tramite il Canale di Suez prodotti per 152 miliardi l’anno e la stima delle perdite è già di oltre 1 miliardo”.

Ripercussioni per 2400 euro a impresa

A oggi – commenta Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro – le ripercussioni di un anno di conflitto in Medio Oriente gravano mediamente per 2400 euro a impresa, ma i danni vanno moltiplicati fino a più di 50 volte tanto, se si considerano le imprese energivore nei settori Ceramica, Vetro, Petrolchimico, Gomma e Plastica.

Per queste aziende, un picco di perdite tra i 25 mila e i 130 mila euro. Come sempre accade in guerra, il dramma umano purtroppo si è reso subito evidente, ma quello legato all’aumento generalizzato dei costi non si è fatto attendere. Le imprese e le famiglie italiane non possono reggere a lungo l’ennesima crisi”, conclude Capobianco. 

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