Politica La settimana politica: Meloni al Congresso di Azione, nuove alleanze in vistaIl Governo Meloni è diventato il quinto nella storia italiana per durata. Nel mentre, continuano gli scontri a distanza sul riarmo europeo tra Salvini e Tajani lunedì 31 Marzo 2025lunedì 31 Marzo 2025 Il 27 marzo 2025 il Governo Meloni è ufficialmente entrato nella lista dei 5 Governi più duraturi della storia della Repubblica italiana, che in 79 anni “ha avuto ben 68 governi, noi oggi siamo al quinto posto per durata, significa che abbiamo risalito 63 posizioni in circa 127 settimane di governo, è un risultato che voglio condividere per ringraziare i tanti cittadini che continuano a sostenerci e che ci danno la forza per andare avanti con determinazione”. Con queste parole il Premier Giorgia Meloni in un video social ha celebrato un risultato indubbiamente importante per l’esecutivo, occasione propizia anche per richiamare l’attenzione sul prosieguo della riforma del Premierato in Parlamento, ritenuta essenziale per rafforzare la continuità e le strategie di lungo periodo per il Paese. A due anni e mezzo dall’insediamento, dunque, un solido consenso è motivo di vanto e non è scontato, così come “la maggioranza è ancora coesa, cosa forse ancora meno scontata”. Continuano le tensioni tra Salvini e Tajani Ciononostante, nel medesimo frangente, i toni tra gli altri due coinquilini del Governo appaiono tutt’altro che distesi. Nei giorni scorsi erano emerse tensioni tra i due Vice Premier riguardo la gestione della politica estera, a partire da una telefonata di Matteo Salvini con il Vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance. Un gesto, questo, che ha suscitato forte irritazione da parte di Antonio Tajani, che, percependo questa azione come una netta invasione di campo, ha rilasciato ferme dichiarazioni per sottolineare i confini di competenze ministeriali tra i due Vice Premier. Salvini ha provato a spegnere l’incendio, definendo “splendidi” i rapporti con Forza Italia e assicurando che “il Governo è solido e lavorerà fino al termine della legislatura”. La Lega in Europa chiede di rivedere il piano di riarmo Ma bastano pochi giorni per riaccendere nuovamente il dibattito tra i due, stavolta con ReArm EU al centro dello scontro. La Lega di Matteo Salvini si oppone drasticamente al piano proposto da Von der Leyen, condividendo al gruppo dei Patrioti in Europa un’iniziativa per costringere la Presidente della Commissione a rivedere il piano di riarmo da 800 miliardi, ma per Forza Italia questo aspetto non è in discussione. Durante il convegno “Una bussola per la competitività europea”, organizzato da Forza Italia a Firenze nella giornata di domenica, Tajani ha lanciato una stoccata significativa a Salvini: “Stiamo lavorando per far sì che l’Europa possa essere sempre più la casa di tutti. Noi in Europa dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze“. Un nuovo scontro aperto, dunque, che era stato anticipato nelle ore precedenti dall’emersione di un ulteriore divergenza sul tema della cittadinanza dei discendenti di italiani nati all’estero. Meloni al Congresso di Azione e la possibile allenza A proposito delle tematiche legate all’Europa, il Congresso di Azione svoltosi nel fine settimana ha acceso i riflettori sull’idea di coalizione per l’Europa promossa da Carlo Calenda, rieletto segretario del Partito con l’85% dei voti. L’appello di Calenda, oltre a promuovere Gentiloni come premier, si è rivolto a un preciso arco parlamentare che potrebbe tenere assieme ad Azione Forza Italia, +Europa e una costola del PD, con l’obiettivo di renderlo determinante, anche in vista delle prossime regionali. Si guarda già infatti alla costruzione di possibili alleanze nelle Marche, e la possibile reciprocità di intenti motiva anche la presenza dello stesso Premier al Congresso. Dal palco, Meloni ha sottolineato l’importanza dell’ottima predisposizione al confronto di merito da parte del partito di Calenda, criticando invece l’opposizione ideologica sulle tematiche più importanti, a partire da Schlein. I rapporti tra Italia e USA L’intervento al Congresso ha offerto anche l’opportunità al Premier di chiarire la propria posizione rispetto all’intervista rilasciata al Financial Times che tanto ha fatto discutere: “Nell’intervista io ho detto che sto sempre con l’Italia, ho detto che il nostro ruolo deve essere quello di rafforzare l’unità dell’Occidente”, ha sottolineato Meloni verso chi l’ha accusata di scegliere Trump al posto dell’Europa, sebbene lei stessa avesse ribadito in quell’occasione la volontà di continuare a fare da ponte tra Usa e UE. Una posizione, quest’ultima, appoggiata pubblicamente anche da Von der Leyen in un’intervista al Corriere della Sera: “Conosco Giorgia Meloni come leader forte e appassionata, con un ruolo molto importante a livello europeo, ed è positivo che abbia un rapporto diretto. Più legami ci sono tra le due sponde dell’Atlantico, meglio è”. 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