Politica La settimana politica: Meloni tra Ventotene e riarmo europeoÈ stata la settimana della “coalizione dei volenterosi”, ma anche delle polemiche verso Meloni sul Manifesto di Ventotene e per il voto sui referendum martedì 25 Marzo 2025martedì 25 Marzo 2025 Riferendo alle Camere in vista della riunione del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo scorsi, il Presidente Giorgia Meloni ha ribadito il sostegno all’Ucraina, specificando che tale impegno si colloca nell’ambito dello sforzo avanzato dal Presidente Donald Trump. Sul tema della difesa comune europea, la Premier Meloni ha precisato che non esiste un progetto di esercito unitario e, in merito al Piano ReArm Europe, ha sottolineato che l’Italia non intende destinare risorse aggiuntive sottraendole ai fondi per la coesione. Sul versante economico, Meloni ha escluso la necessità di una manovra correttiva e, in relazione alla politica commerciale, ha evidenziato l’importanza di scongiurare una guerra tariffaria tra Stati Uniti ed Europa, evidenziando i potenziali effetti negativi su entrambe le economie. Le polemiche dopo le parole di Meloni sul Manifesto di Ventotene Ma sono state le sue dichiarazioni in Aula sul Manifesto di Ventotene a rappresentare l’oggetto del dibattito politico che ha dominato l’intera settimana: “non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia“, ha affermato la Premier Meloni. La reazione delle opposizioni ha portato alla sospensione dei lavori, con la Segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha definito tali parole un “oltraggio alla memoria europea” e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ha parlato di una “mancanza di riconoscenza verso il progetto fondativo dell’Europa libera e democratica”. L’Ucraina e la coalizione dei volenterosi Sul piano internazionale, il Primo Ministro britannico Keir Starmer ha presieduto una nuova riunione in videoconferenza della “coalizione dei volenterosi”, finalizzata a promuovere una pace giusta e duratura per l’Ucraina. Tra i 26 leader partecipanti anche Meloni, la quale ha confermato l’impegno dell’Italia nel coordinamento con i partner europei, gli Stati Uniti e gli alleati occidentali per definire garanzie di sicurezza credibili ed efficaci per Kiev. Meloni ha inoltre ribadito che non è prevista la partecipazione italiana a eventuali operazioni militari sul terreno. Nel corso della riunione, Starmer ha peraltro annunciato un incontro operativo tra i vertici militari dei Paesi aderenti all’iniziativa, con l’obiettivo di definire misure concrete per la sicurezza futura dell’Ucraina. Europa unita, la ricetta di Draghi Sulla scena politica interna è riapparso Mario Draghi, tornato in Parlamento per svolgere la propria audizione in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. Draghi ha posto l’accento sulla necessità che l’Unione Europea agisca con maggiore coesione, delineando tre ambiti d’intervento prioritari: la riduzione del costo dell’energia, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e il rafforzamento della difesa comune. In tale contesto, ha suggerito la creazione di un vero mercato unico dei servizi e l’istituzione di una catena di comando unitaria per la gestione degli eserciti europei. A livello geopolitico, l’ex Premier Draghi ha evidenziato le criticità derivanti dalle politiche protezionistiche statunitensi e dalla minaccia rappresentata dalla Russia per la stabilità dell’ordine internazionale. Le date di elezioni e referendum Contestualmente, il Consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto legge contenente disposizioni urgenti in vista delle consultazioni elettorali del 2025. Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha annunciato che le elezioni amministrative si terranno domenica 25 e lunedì 26 maggio, con eventuali ballottaggi previsti per domenica 8 e lunedì 9 giugno. Inoltre, i comizi per i cinque referendum abrogativi saranno convocati in concomitanza con il secondo turno delle amministrative. Tale decisione ha suscitato critiche da parte dei promotori dei referendum, tra cui il Segretario Generale della CGIL, Maurizio Landini, e il Segretario e deputato di +Europa, Riccardo Magi, che avevano richiesto al Governo di abbinare i referendum al primo turno per favorire la partecipazione elettorale. È stata invece accolta la proposta di garantire il voto a coloro che, per motivi di studio, lavoro o salute, risultano temporaneamente domiciliati in province diverse da quella di residenza. La tua crescita passa da una nostra sede Cerca la più vicina a te Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Tanti vantaggi in una tessera associativa Iscriviti ora Scopri le altre nostre convenzioni Condizioni agevolate agli associati Conflavoro PMI Leggi tutto Offerta esclusiva dedicata Leggi tutto Nexi, l'innovazione dei pagamenti digitali in Italia Leggi tutto 30% di sconto sulle tariffe web Leggi tutto