Tavolo riforma pensionistica, Conflavoro PMI: “Favorire staffetta generazionale”

Adeguamento automatico dell’età pensionabile con periodicità annuale; potenziamento della previdenza complementare anche mediante l’utilizzo della leva tributaria; introduzione di sistemi che favoriscano il passaggio generazionale per i lavoratori autonomi e la staffetta lavorativa per i dipendenti. Sono queste le principali proposte avanzate oggi da Conflavoro PMI al Tavolo sulla riforma pensionistica convocato al ministero del Lavoro alla presenza del ministro Marina Calderone, che si riunirà nuovamente nei prossimi giorni.

Per l’associazione presieduta da Roberto Capobianco è intervenuto il tecnico Maurizio Centra, membro del CTS interno con delega alla fiscalità.

Tavolo riforma pensionistica, le proposte di Conflavoro PMI

Per quanto riguarda la previdenza complementare, Conflavoro propone una serie di interventi fra cui l’aumento della soglia di deducibilità annuale dei contributi (da 5.164,57 a 12 mila euro), la riduzione fino al 5% della tassazione al momento del pagamento della prestazione pensionistica, la detassazione integrale del premio di risultato destinato alla previdenza complementare nonché, su decisione del lavoratore, la detassazione integrale delle somme destinate alla previdenza in alternativa a beni o servizi regolati da piani di welfare aziendale.

“Circa la staffetta generazionale – spiega Conflavoro PMI – è evidente la carenza di giovani in possesso di competenze adeguate alle esigenze delle imprese. Questo fenomeno, che riguarda sia i lavoratori subordinati sia i lavoratori autonomi, ha ripercussioni negative sull’efficienza aziendale, sui costi di produzione e, in taluni casi, anche sui rischi di infortuni. Per cercare di contenerlo si potrebbe valutare di cessare l’abituale attività dei lavoratori al raggiungimento dei 35 anni di contribuzione, di modo che possano dedicarsi a un’attività di tutoraggio per apprendisti e neoassunti, trasferendo loro il know-how in cambio di alcune agevolazioni fiscali. Sarebbe un vantaggio per tutti e risolverebbe, almeno in parte, il problema della formazione e della dispersione delle conoscenze”.

“Il progetto illustrato dal ministro Calderone ci trova dunque d’accordo – conclude Conflavoro PMI – specie per quanto riguarda la semplificazione correlata alla previdenza complementare e la flessibilità in uscita, oltreché la generale necessità di adeguare il sistema pensionistico a uno scenario demografico completamente cambiato, al fine di renderlo sostenibile per le generazioni future. Basti pensare che il quoziente italiano di natalità negli ultimi 20 anni è sceso dal 9,4 per mille al 6,7 per mille, mentre il quoziente di mortalità è passato dal 9,8 per mille al 12,1 per mille, con il tasso di crescita sceso dal 3,4 per mille al -3 per mille”.

“L’allarme è rosso: nel 2022 la spesa per le pensioni è stata di 297 miliardi di euro contro i 286 del 2021. Una tendenza che si prevede sarà confermata nel 2024 (con 345 miliardi di spesa) e nel 2025 (355 miliardi). Ciò comporterebbe che, in rapporto al Pil, la spesa per le pensioni passerebbe in tre anni dal 15,6% al 16,5%. Bene allora l’intenzione del governo di agire con programmazione e lungimiranza sulla riforma, coinvolgendo associazioni e parti sociali nel percorso, con la volontà di promuovere un’informazione diffusa. Le soluzioni adottate devono essere condivise il più possibile”.