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Tariffe Inail, Dl Crescita non trova coperture sufficienti per taglio costo del lavoro

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Taglio delle tariffe Inail strutturale dal 2023, ma la legge di Bilancio copre solo fino al 2021 e il 2022 resta quindi scoperto

Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera, durante l’esame degli emendamenti al Dl Crescita la cui conversione in legge deve essere ultimata entro il prossimo 29 giugno, hanno dato l’ok al taglio di 600 milioni l’anno delle tariffe Inail.

I lavori delle commissioni hanno visto una frenata proprio in relazione alla riduzione tariffaria, che avrebbe dovuto essere alimentata dai risparmi derivanti dai due principali cavalli di battaglia del governo giallo-verde, ovvero Quota 100 e, in particolare, il reddito di cittadinanza.

L’emendamento approvato, in ogni caso, rende strutturale il taglio che prevede per le imprese risparmi medi annui di oltre il 32%, ma a partire dal 2023 e saltando dunque il 2022 a causa delle mancate coperture finanziarie. Solo fino al 2021, infatti, la riduzione è finanziata dalla legge di Bilancio. Lo slittamento, spiega il governo per voce del viceministro dell’Economia Laura Castelli, non inficia la volontà dell’esecutivo di continuare nella riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro.

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