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Turismo, Centro Studi Conflavoro: boom di rincari

Il centro Studi analizza le potenzialità – e le criticità – per il Turismo nell’estate 2024: aumentano i prezzi e diminuiscono i giorni di vacanza

“Le vacanze estive sono già iniziate e i primi dati non sono certamente incoraggianti. Sarà colpa del tempo, temperature sotto la media stagionale, delle votazioni che si sono tenute recentemente o dei costi troppo elevati nei luoghi di villeggiatura ma pare che il turismo estivo sia partito molto a rilento. Si stima una flessione del 2% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”, afferma Sandro Susini direttore del Centro Studi di Conflavoro.

I numeri attesi per la stagione

Eppure, come evidenzia l’associazione presieduta da Roberto Capobianco, l’industria del turismo italiano prevede quasi 220 milioni di presenze tra giugno e agosto con un incremento di quasi il 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Oltre un terzo, il 39%, sono i turisti che arriveranno dall’estero a visitare il nostro Paese. Ma non è tutto oro ciò che luccica: infatti, a causa degli aumenti dei prezzi, ci saranno famiglie che, pur non rinunciando alle ferie, si troveranno costrette a ridurre il periodo di vacanza a non più di una settimana.

“Saranno 16 milioni – spiega il direttore del Centro Studi di Conflavoro – pari al 27% della popolazione, gli italiani che andranno in ferie per non più di 7 giorni, e 29 milioni, poco meno del 50%, quelli che godranno di vacanze superiori alla settimana. In diminuzione sono anche le persone che si potranno permettere il fuoriporta di fine settimana con un calo del 3%”.

Turismo? Sì, ma aumentano i costi del 25 per cento

Susini stima che la spesa media pro capite per una settimana di ferie sia di 615 euro, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. Intorno a 1.150 euro, invece, è quella dei turisti provenienti dall’estero. Secondo il Centro Studi di Conflavoro, le famiglie che si recheranno in vacanza per non più di una settimana sono residenti nel Sud Italia per il 57%, al Centro per il 25% e al Nord per il 18%.

Anche per quanto riguarda la spesa media pro capite per una settimana di ferie si registra un notevole divario fra i vari cittadini italiani: quelli che abitano nel Nord Italia sono disposti a spendere fino a 740 euro, 630 euro quelli del Centro e solo 480 euro quelli del Sud. Se si prende in considerazione l’età anagrafica, le persone fino ai 30 anni hanno un budget settimanale di 450 euro, 800 euro per coloro che hanno un’età compresa fra 31 e 60 anni e 595 euro per gli over 61.

“Gli aumenti di prezzo nel settore Turismo sono dovuti principalmente al costo delle strutture ricettive, che annotano fino al 23% di incremento rispetto al 2023, ai servizi spiaggia (+11%) e ai trasporti (+26%). Una vacanza di 7 giorni – conclude Susini – costerà dal 20% fino al 25% in più rispetto all’estate scorsa. Anche le mete estere a causa degli aumenti del costo dei traghetti e dei voli non sono più convenienti e gli italiani, in controtendenza con il 2023, preferiscono rimanere in Italia riducendo del 4% i viaggi all’estero”.

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